![I graffiti di Anna Magnani realizzati da Lucamaleonte](https://www.lacorsadimiguel.it/miguel-newsite/wp-content/uploads/25.-Magnani.jpeg)
È domenica mattina. Novembre. Il giorno di una piccola grande tradizione: una gara podistica. Corriamo al Tiburtino. Gli atleti sciamano silenziosi per riscaldarsi, altri già depositano le tute e le felpe nei gazebo dei gruppi sportivi. Scatta il conto alla rovescia. Ma qualcuno si attarda, merito e colpa degli occhi che puntano verso l’alto e incontrano il fascino di Anna Magnani. L’attrice di tante favolose interpretazioni, da Roma Città Aperta a Mamma Roma, ci guarda con tre espressioni che diventano una calamita, impossibile allontanare gli occhi da quelle immagini disegnate dallo street artist Lucamaleonte nell’ambito del progetto Roma Cares.
![Anna Magnani con Goffredo Alessandrini](https://www.lacorsadimiguel.it/miguel-newsite/wp-content/uploads/25.2-Magnani-300x206.jpg)
Se qualcuno ha ignorato Anna in partenza c’è una prova di recupero durante la gara, che passa e ripassa per quell’incrocio tra via della Vanga e via Mozart. Forse i più giovani non sanno della Magnani, del suo talento, della sua romanità, della sua storia. Una storia che ha a che fare, fra mille cose, anche con l’atletica, indirettamente. Perché fra i suoi amori ci sono stati due atleti che hanno frequentato l’atletica di alto livello: Goffredo Alessandrini, che fu suo marito, nel 1925 si laureò (ancora non si conoscevano al tempo) campione d’Italia dei 110 ostacoli; più tardi, Massimo Serato, praticò il lancio del giavellotto.
Chissà se a lei piaceva l’atletica. Ma intanto la domenica dei podisti sta finendo, c’è chi è andato al ristoro, chi è salito sul podio, chi maledice i classici acciacchi del corridore. Ci si dà appuntamento per la prossima volta. E a quel punto si alzano ancora gli occhi ancora attratti da quelle immagini. È il momento di dire: ciao Anna.